Non si può dire di aver conosciuto davvero la Toscana senza aver assaggiato i suoi seducenti vini, per entrare in contatto con i sapori di questa terra. L’enogastronomia, infatti, attira ogni anno milioni di visitatori, curiosi di assaporare i gusti di una regione famosa in tutto il mondo per i suoi vini pregiati e le sue pietanze tradizionali. Durante il vostro soggiorno potrete partecipare a visite e degustazioni nelle cantine, un’occasione unica per conoscere da vicino il mondo della viticoltura e per godere di momenti di puro piacere.

Cosa significa degustare un vino
Tra i consigli utili pre degustazione, il primo è di evitare l’utilizzo di profumi, creme o prodotti che abbiano odori intensi. Come si può ben immaginare, questi ultimi andrebbero inevitabilmente a compromettere la percezione di alcune preziose essenze del vino. Inoltre, è sconsigliato mangiare speziato o comunque sapori forti prima di una degustazione poiché, come nel caso precedente, la percezione del vino andrebbe completamente alterata.

Altro aspetto da considerare: come si tiene in mano un calice di vino?
Il bicchiere andrebbe tenuto in mano con il minor numero di dita possibili, 2 massimo 3, utilizzando lo stelo o la base. Le motivazioni principali sono 3:
- Le dita potrebbero ingrassare il calice, compromettendo l’analisi visiva del vino.
- La mano scalda: reggere il bicchiere da sotto al calice scalda il vino, alterando la temperatura di servizio, e di conseguenza anche il profilo aromatico e olfattivo.
- La mano potrebbe avere degli odori che potrebbero compromettere l’analisi olfattiva del vino: se avete fumato potreste avere dei residui sui polpastrelli, oppure potreste avere dei residui di profumo del sapone che avete utilizzato per lavarvi le mani.
Analizziamo le tre fasi per una corretta degustazione
Poi è il turno dell’olfatto. Avvicinate il naso al bicchiere e, dopo aver agitato leggermente il vino, inspirate per accoglierne il profumo. In questo caso il consiglio è quello di provare ad identificare i sentori. I vini custodiscono moltissime suggestioni e, a tal proposito, potreste utilizzare delle semplici categorizzazioni. Ad esempio, dividendo in vini con aromi fruttati, floreali, terrosi, di spezie o da invecchiamento.
Così facendo, la vostra personalissima scheda di degustazione starà prendendo forma. Fatto ciò si passa all’ultimo passaggio, quello che finalmente richiede anche l’uso della papille gustative: il gusto appunto.
In questo caso, bevete un sorso e trattenetelo in bocca: sapore e profumo vi consegneranno il quadro finale di quanto il vino ha da offrire. Una volta in bocca il vostro sorso di vino, prima ancora di lasciarvi rapire dal piacere dell’assaggio, provate a capire le sensazioni fisiche che il vino vi sta trasmettendo: è morbido, secco, pesante o leggero?
Identificate il corpo del vino, la vostra struttura e quali emozioni suscita: il vino ha sempre un proprio peso, un carattere fisico.
Ed è così che portate a termine la vostra degustazione di vini.