Per via della sua terra fertile e della ricca varietà di fauna e flora, il Valdarno fu abitato da Etruschi, Liguri e Romani nell'antichità. In seguito, la valle fu a lungo contesa tra Firenze e Arezzo.

“Andando ancora più indietro nel tempo, la storia geologica del Valdarno è di estremo interesse”.

Dal Pliocene e fino a circa 100.000 anni fa, il Valdarno era un lago. La composizione del suolo e la formazione di montagne portano ancora tracce di questo antico passato, insieme a fossili animali e vegetali che si possono vedere nel Museo Paleontologico di Montevarchi.

Il Valdarno conta una tale varietà di paesaggi che è possibile praticare qualsiasi genere di escursione o tour in bicicletta.

Il Valdarno e il suo territorio affascina chiunque con le sue bellezze inaspettate: dolci colline, fitti boschi, montagne (il Pratomagno arriva a circa 1600 metri s.l.m.) e suggestive formazioni rocciose come le Balze, una serie di creste modellate nel tempo dall'erosione da parte degli agenti atmosferici.

Gli amanti della natura adoreranno il Valdarno, tanto che ospita al suo interno la Riserva Naturale Regionale Valle dell'Inferno e Bandella, habitat di numerose specie di uccelli.

Se invece sei alla ricerca di graziosi borghi e pievi, prendi in considerazione di percorrere l'itinerario della Via Setteponti, che segue un antico percorso un tempo noto come Cassia Vetus e le cui origini risalgono all'epoca etrusca e romana.

Secondo la leggenda, le caratteristiche geologiche del Valdarno hanno ispirato Dante Alighieri per la sua Divina Commedia. Si pensa che alcune parti nella descrizione dell'Inferno di Dante prendano spunto dalla Valle dell'Inferno. Ben prima della costruzione della diga, la valle presentava pendii molto ripidi che venivano solcati dal fiume Arno.

Al Valdarno è legata anche la figura di Leonardo da Vinci, che studiò a fondo questo territorio. Probabilmente era affascinato dalle Balze, da cui ha tratto ispirazione come sfondo per alcuni suoi dipinti, uno su tutti la Gioconda.