Lunga, corta, mista, secca, fresca, all’uovo, al forno, ripiena, fatta in casa, calda, fredda, di semola di grano duro, di grano tenero, senza glutine. E’ lei: la pasta. Una presenza irrinunciabile sulle tavole degli Italiani. Colei che fa da consigliere silenzioso per le decisioni più importanti. L’amica del cuore e del buonumore, poiché, senza esagerare nelle quantità, un buon piatto di pasta può aiutarci a ritrovare il sorriso. Colei che, esigente come poche, va sempre trattata con cura e amore: se si sente trascurata, infatti, le basta anche un solo minuto per vendicarsi e rovinarci la giornata.


L’amava Totò, che si infilava nelle tasche chili di spaghetti nella speranza non finissero mai. Provò a farne a meno l’insolito americano Alberto Sordi, ma capitolò davanti ad un provocante piatto di spaghetti. La pastasciutta, insomma, è uno dei simboli per eccellenza non solo della nostra cucina, ma della nostra cultura. Sta quindi a noi declinarla sapientemente nelle ricette migliori. Come disse Federico Fellini, d’altronde, “la vita è una combinazione tra pasta e magia”.
Ingredienti :
- ½ kg di vitellone magro macinato grosso
150 g di fegatini di pollo - 150 g di carne di maiale
- 2 belle carote
- 2 grandi cipolle rosse
- 6 bei gambi di sedano
- 4 spicchi di aglio rosso
- 2 bicchieri di vino bianco, purché buono
- 300 g di pomodori freschi
- Olio Extra Vergine d’Oliva
- Abbondante prezzemolo, un po’ di origano e basilico
- Sale e Pepe